Da Catone «il Censore» a Baghdad, da Valencia a Cremona passando per il matrimonio di Bianca Visconti e le vicende di un trovatello della provincia piemontese. Tutta l’affascinante storia del torrone in pochi momenti cruciali
Le vere origini del torrone sono ancora avvolte nel mistero. La più celebre delle barrette dolci è infatti un prodotto “ancestrale”, una di quelle invenzioni gastronomiche che hanno segnato la storia della cucina da tempo immemore.
Quali sono le principali tappe della storia del torrone?
Finalmente, dopo aver toccato tutte le coste del bacino mediterraneo, da Roma a Baghdad, fino ai confini spagnoli dove ha conquistato il suo famoso appellativo, il torrone ritorna nelle nordiche terre italiane: più precisamente a Cremona.
È qui che i pasticceri di corte hanno senz’altro dato il meglio, cucinando un torrone speciale per uno dei più importanti matrimoni del loro secolo.
25 ottobre del 1441 – Cremona
Nella storia del torrone nessuno può dimenticare il giorno in cui Bianca Maria Visconti sposò Francesco Sforza. La Visconti era l’unica erede del prestigioso ducato di Milano, mentre lo Sforza un soldato di ventura pronto a conquistare, assieme a Bianca, il suo regno. Fu così che a Cremona, dove i due convolarono a nozze, «vollero i Cremonesi fare prezioso dono ai due sposi e nacque dal genio loro una delizia tra le più prelibate che a lo palato fosse stato mai dato degustare»: il torrone. Non solo buono, ma anche simbolico.
La foggia era una copia del Torrazzo della cattedrale: solido, forte e fiero come il ducato, ma anche pio e dolce, come l’animo di Bianca Maria: «Pareva fatto a posta a rimarcar de li due sposi l’intima essenza: al morso consistente, ma poi bastava poco al far che si sciogliesse in bocca, come lo nostro Condottiero con la sua bella Dama».