Così come per la tradizione anglosassone che ha dato vita ad Halloween, anche l’Italia ha le proprie usanze nel giorno di Ognissanti, spesso e volentieri legate alla nostra cultura gastronomica.
A Napoli, ad esempio, si usa onorare i morti preparando un dolce ad hoc. Mai sentito parlare del torrone dei morti?
La tradizione partenopea prevede moltissimi dolci, creati proprio in occasione delle varie festività religiose e non. In particolare, per ricordare i cari scomparsi, le pasticcerie di Napoli si riempiono di questo golosissimo torrone scuro, a base di cacao, con chiari riferimenti, tra colore e forma, alle bare, chiamate “tavùti”.
Il dolce era un omaggio che i vivi preparavano per i defunti per il loro viaggio e un dono che i defunti stessi, a loro volta, offrivano dal cielo.
Differisce dal classico torrone per la presenza di cacao, a cui vengono aggiunte nocciole e una crema che rende soffice l’impasto. Arricchito da una copertura al cioccolato fondente (in contrasto con quello al latte o bianco per l’interno), il torrone dei morti è una vera ghiottoneria per gli amanti del cioccolato, il dono perfetto per “addolcire” una giornata autunnale.
Addolcire la festività dedicata ai defunti non è solo parte delle tradizioni napoletane. Il Piemonte, infatti, vanta la preparazione delle deliziose “ossa dei morti” (“os d’mort” in dialetto piemontese). La realizzazione di questi biscotti a base di nocciole e mandorle è davvero semplice e siamo felici di condividere con voi la loro ricetta, così che possiate omaggiare i vostri cari con croccantezza e gusto.
INGREDIENTI
- 250g di farina e 400g di zucchero
- 2 albumi
- 100g di nocciole e 100g di mandorle
PREPARAZIONE
- Mescolate insieme farina, zucchero e albume d’uovo fino ad ottenere un composto compatto.
- Unite al composto le nocciole e le mandorle intere, continuando a lavorare il tutto.
- Arrotolate la pasta sul tavolo e dividetela in tanti pezzi di forme diverse.
- Disponeteli su una leccarda imburrata e infarinata.
- Metteteli in forno già caldo a 180° per 20 minuti circa.
- Tirateli fuori, fateli raffreddare e metteteli sulla tavola, pronti per essere sgranocchiati
(fonte: La Civetta di Torino)